martedì 28 gennaio 2014




XIN LAO

Mi chiamo Xin Lao e sono d’origine cinese. Sono arrivato in Italia all’età di otto anni accompagnato dai miei genitori, che emigravano per cercare l’opportunità di lavoro che non potevano trovare in Cina. Il viaggio mi è piaciuto tantissimo, malgrado sia stato un po’ lungo, poiché era la prima volta che salivo in aereo.
All’inizio, l’adattamento al nuovo paese è stato complicato perché non parlavo mica l’italiano e non capivo niente di quello che mi raccontavano i compagni di classe. A causa della difficoltà che rappresentava per me imparare la lingua ho dovuto ripetere il corso per due volte. Per fortuna contavo sulla professoressa Giulia, la mia prima insegnante, che mi aiutò molto con il lessico e l’ortografia e grazie a cui ho cominciato a amare questa bella lingua mediterranea.
Adesso ho ventun anni e mi sento abbastanza integrato nella società di Trento, dove abito. Non è che abbia un sacco di amici, perché ho un carattere introverso, ma quelli che ho sono dei veri amici per tutta la vita. Infatti, condivido un piccolo appartamento per studenti nella periferia della città con due dei miei amici, e sono i migliori coinquilini che possa avere.
Per quanto riguarda la legalità, ho la piena cittadinanza italiana e, in effetti, mi sento più italiano che cinese. Comunque, ho alcuni amici cinesi e mi piace moltissimo la cucina del mio paese, è perciò che vado spesso a pranzare nei ristoranti cinesi di Trento. Invece, lavoro come cameriere in un ristorante italiano i weekend.
Infine, la mia aspirazione per il futuro sarebbe finire i miei studi di Filologia Romanza e dopo la laurea trovare lavoro come professore all’università. Penso che non mi piacerebbe ritornare nel mio paese d’origine se non è per andare in vacanza.

Celia Segovia


 Yolanda Theeke



Sono Yolanda Theeke, ho 30 anni e sono nata a Austin negli U.S.A.
La mia origine è spagnola perché i miei genitori sono spagnoli.  Sono in Italia da cinque anni, ci sono arrivata all'età di 25 anni. Ho deciso fare una migrazione per stabilirmi definitivamente in Europa per essere più prossima alla famiglia dei miei genitori, che abita in Spagna, dopo la loro morte.

Mi sono laureata in Economia, ho fatto un MBA all'università di Austin. Dopo questo ho presso l'aereo fino Italia. A causa di essere extracomunitaria, prima del mio viaggio ho dovuto andare all'ambasciata per risolvere tutta la burocrazia.

Per fortuna avevo un lavoro che mi aspettava in Italia, un buon lavoro, un posto di Manager di Risorse Umani, alla FIAT, allora ho formalizzato un permesso di lavoro.

Ora sono sposata e ho due figli. Mio marito è italiano e questo mi ha aiutato per ottenere la mia residenza.

Il mio unico problema all'arrivo in Italia è stato la lingua. Ma devo ringraziare i miei colleghi di lavoro per il loro supporto costante e anche per avermi fatto conoscere il mio attuale marito. Sfortunatamente non ho nessun rapporto con i miei connazionali.

Benché sto bene in Italia, e anche il mio rapporto per quanto riguarda il mio arrivo e tutti gli anni che sono qui, pur avendo una situazione regolare con la mia cittadinanza, purtroppo mi piacerebbe un giorno tornare agli Stati Uniti con la mia famiglia e lavorare per General Motors.

Marta Vives

lunedì 27 gennaio 2014





ABDEL BILAL


         Sono arrivato in Italia sei mesi fa una  notte  calda di giugno senza  luna. 

    Tre giorni prima  mi ero imbarcato  nella costa libica in un vecchio peschereccio che mi sembrava  grande ma dopo  affollarsi con duecento  quaranta persone mi  parve un guscio di noce.

       La prima cosa cosa dell’Italia che ho visto è stato il grande mostoscafo della Guardia di Finanza che ci ha scoperto  a mezzo miglio della costa d’una isola di strano nome: Lampedusa. Cosí,  dopo la grande avventura africana cominciò  per me l’italiana.

     Sono del Mali e, siccome nel mio paese cominciava la guerra, ho chiesto asilo politico. Dopo tre settimane in un centro  di accoglienza nell’ isola, non mi hanno rimpatriato come temevo, mi hanno classificato come esule (che è una categoría superiore  a quella di immigrato irregolare),  e mi hanno  spedito  un documento di riconoscimento con cui posso andare dappertutto l’Italia.

     Nel Mali lavoravo come professore di francese  e  qui faccio  qualsiasi cosa  per sopravvivere. Adesso che sono a Roma mi stanno aiutando amici compatrioti. Abito a la loro casa, non c’è male,  ho una stanza da condividere con altre tre immigrati che sono a Roma da cinque anni e hanno contatti e lavoretti in nero. Sto aspettando dalla prefettura il permesso di lavoro per potere trovare un lavoro che mi permetta anche inviare soldi alla mia famiglia. Sono un uomo  ottimista!

                                                                                          Carmen Piquero

sabato 25 gennaio 2014





 Mi chiamo Uanaina Paulino, ho quaranta anni, sono laureata in Marketing, ed il mio paese di origine è il Brasile. I miei antenati erano portoghesi e sono emigrati in Brasile. In altre parole: tutta la mia famiglia è brasiliana.


 Attualmente abito in un altro paese: l’Italia, ci sono arrivata due anni fa. La causa del cambiamento di continente e di paese è stata la paura e il timore che soffrivo in Brasile, dovuto alla mancanza di sicurezza. Come consequenza, ho deciso di partire a Roma, per iniziare una nuova vita. Perchè Roma? Poiché ci ero andata quando ero più giovane e mi sono innammorata della città, volevo iniziare una nuova fase della mia vita in un posto speciale, per restare lì per sempre. Tanto per cominciare sono una persona estroversa, simpatica ed educata, e l’idea del cambio mi piaceva e pensavo che con il mio carattere tutto sarebbe stato più facile.



 In primo luogo sono arrivata in Italia con l’aereo, e all’inizio la mia vita a Roma non è stata facile. I problemi che ho avuto quando sono arrivata sono stati, la solitudine, il fatto dell’idioma; non capivo niente, per questo non trovavo lavoro,per la mancanza che avevo della lingua. Dopo due mesi, ho trovato lavoro come cameriera in un bar, attualmente è ancora il mio lavoro. Nonostante, il mio lavoro in Brasile era di Responsabile di Marketing in una casa editrice, però la crisi europea non mi ha aiutato, né facilitato, a trovare lavoro in una azienda di marketing. Tuttavia, la storia non è brutta, al contrario, un giorno lavorando nel bar, ho conosciuto un cliente, Francesco, che veniva ogni giorno a prendere caffè, e ci siamo innamorati. Dopo un anno ci siamo sposati, in seguito è arrivato il nostro primo figlio: Stefano. Da quel momento in poi, abitiamo in un appartamento in affitto nel quartiere più bello di Roma: il Trastevere. La persona chi mi ha aiutato di più è Francesco, che sta sempre lì per darmi la mano, che mi ha insegnato l’italiano. Per finire, la mia situazione legale attuale è la cittadinanza italiana.



 Infine, mi sento integrata a Roma, e ogni giorno mi piace di più questa bella città. Per quanto riguarda i miei amici,non ho conosciuto altri brasiliani in Italia, i miei amici qui sono quasi tutti italiani. Sono veramente felice, però mi piacerebbe trovare un bel lavoro di Marketing, e guadagnare più soldi per andare più spesso in Brasile a visitare la mia famiglia. 


Ana Postigo

venerdì 24 gennaio 2014



ISABELLA STOICA

Il mio nome è Isabella Stoica e vengo dalla Romania, da Bucarest, dove vivevo coi miei in un piccolo appartamento. Ho 28 anni e abito a Roma da quattro anni.
Nonostante la mia laurea in fisioterapia, non trovavo un lavoro che mi piacesse, anzi, non trovavo nessun lavoro decente. Non parlo dello stipendio che in Romania è bassissimo, non arriva al 25% dello stipendio medio in Italia per lo stesso lavoro.
Quindi ho deciso di venire in Italia, una pazzia, pensavano i miei genitori. La partenza è stata un dramma è il viaggio in treno un vero incubo. Fortunatamente sono entrata legalmente in Italia, già che i miei cugini, che abitano a Roma da 10 anni, mi hanno invitato. El mio rapporto con loro è stato sempre fantastico fin da piccoli.
Il primo problema che ho trovato e che ho cercato di risolvere è stato la lingua. Ho cominciato dal primo giorno a imparare con i libri e audio che i miei cugini mi hanno prestato. Inoltre cercavo di parlare in continuazione con la gente nella strada, nei negozi, coi vicini. Tutti mi hanno aiutato tantissimo. Dunque l'integrazione con gli italiani è stata così facile.
Non lo credevo, ma soltanto dopo due mesi ho trovato un lavoro facendo la riabilitazione con una donna anziana. Siccome lei era contenta con il mio lavoro, mi ha aiutato moltissimo e mi ha trovato lavoro in un centro di riabilitazione con stipendio giusto.
Questo mi ha permesso di pagare le rate dell'affitto dell'appartamento del Trastevere dove mi sono stabilita da sola.
Una volta all'anno torno in Romania per visitare i miei. Loro sono contentissimi con la mia situazione lavorativa e anche sociale in Italia.
Non ho un rapporto con i miei connazionali, invece ho un ragazzo italiano e tutti gli italiani che conosco mi trattano bene.
Il mio grande desiderio sarebbe restare a Roma e sposarmi con il mio fidanzato per formare una bella famiglia. Non ho nessuna voglia di ritornare nella madrepatria.

Arístides Gallego