Sono David, vengo da Toulouse e sono arrivato in Italia
sette anni fa.
In Francia vivevo con i miei genitori e lavoravo come
barista in un pub, ma quello che a me piaceva di più era la cucina, il mio
sogno era aprire un ristorante a Parigi. Otto anni fa, mio padre mi pagò un
corso di cucina a Parigi, eppure, non credevo che fosse
così difficile trovare un lavoro interessante nel mio paese come cuoco. Viaggiare
a Parigi è stato una bell’esperienza, soprattutto perché lì ho conosciuto
Carla, italiana, di Bologna, che finiva i suoi studi all’università e ci siamo
sposati un anno dopo.
Nel 2006, già sposati, abbiamo deciso di trasferirci in
Italia, a Bologna, dove lei aveva trovato un lavoro come traduttrice ed io ho
cominciato a lavorare come cameriere prima, ed ora come cuoco in un ristorante
francese della città.
Grazie alla famiglia di Carla non abbiamo avuto problemi
per affittare un appartamento, ma siccome ora c’è Alessandra (la nostra bella
bambina di soltanto 6 mesi) dobbiamo cercare un altro più spazioso.
Ora ho 33 anni, per fortuna non ho avuto problemi con la
residenza né con il permesso di lavoro (vantaggi che abbiamo gli europei), soltanto
mi manca fare il riconoscimento del titolo accademico.
Penso che integrarsi nella cultura italiana non sia un problema
per me, mi piace il carattere di questa gente, così aperta e simpatica. E non
mi manca la mia famiglia perché viene due volte all’anno in Italia e noi
andiamo a Toulouse ogni Natale.
Il mio desidero sarebbe aprire il mio proprio ristorante
francese a Bologna… magari, sarebbe magnifico!
La mia esperienza come immigrante è stata così buona,
devo dire che non succede sempre così. Al ristorante ho conosciuto altri
immigranti, non europei, che hanno avuto più problemi di me.
Marta Sigüenza González
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