giovedì 23 gennaio 2014




Ciao, mi chiamo Mohamed Salam, sono nato a Kairouan, in Tunisia, trentacinque anni fa. Abito in Italia da cinque anni con mia moglie Fatima e mio figlio Hassan. Siamo arrivati in barca a Lampedusa da Mahdia. La prefettura di Lampedusa ci ha fatto restare per qualche giorno in un centro di accoglienza e dopo ci hanno imbarcato verso Napoli, dove siamo stati una settimana in un centro per emigranti extracomunitari.

La mia familia ha vissuto da sempre a Kairouan, dove hanno un piccolo albergo per turisti, soprattutto turisti italiani. Sono andato soltanto alla scuola elementare perché dovevo aiutare mia madre nell’albergo come le mie sorelle. Adesso non ho lavoro a Napoli, ma ho lavorato tutti questi anni come cameriere ed ho il permesso di lavoro in Italia. Nel lavoro credo di essere responsabile ed onesto.

Qui a Napoli abitiamo in centro, in un palazzo molto vecchio, in una camera piccola, ma con cucina e bagno per noi.

Quando siamo arrivati in Italia non avevamo niente, né lavoro né abitazione. Ma abbiamo trovato dei tunisini che ci hanno aiutato a trovare dove dormire i primi giorni a Napoli.

Il mio rapporto con l’Italia e con gli italiani è buono, mi piace tantissimo la cucina italiana. Ma all’inizio non era così buono, è stato un inizio un pò difficile, come per tanti di noi.

I miei connazionali hanno dei pensieri che a me non piacciono sul futuro della Tunisia, per questo il rapporto con loro è un pò distante e freddo.

 Io non vorrei tornare in Tunisia e mio figlio Hassan ha già la doppia cittadinanza perché è nato a Napoli.


Per il futuro lontano mi piacerebbe tantissimo che mio figlio potesse andare all’università e laurearsi in medicina e per il futuro piú immediato vorrei che Fatima riuscisse a guarire della sua malattia negli occhi. 


                                                                 JUAN CARLOS HERNANDEZ

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