Ciao, mi chiamo Mohamed Salam, sono nato a Kairouan, in
Tunisia, trentacinque anni fa. Abito in Italia da cinque anni con mia moglie
Fatima e mio figlio Hassan. Siamo arrivati in barca a Lampedusa da Mahdia. La
prefettura di Lampedusa ci ha fatto restare per qualche giorno in un centro di
accoglienza e dopo ci hanno imbarcato verso Napoli, dove siamo stati una
settimana in un centro per emigranti extracomunitari.
La mia familia ha vissuto da sempre a Kairouan, dove
hanno un piccolo albergo per turisti, soprattutto turisti italiani. Sono andato
soltanto alla scuola elementare perché dovevo aiutare mia madre nell’albergo
come le mie sorelle. Adesso non ho lavoro a Napoli, ma ho lavorato tutti questi
anni come cameriere ed ho il permesso di lavoro in Italia. Nel lavoro credo di
essere responsabile ed onesto.
Qui a Napoli abitiamo in centro, in un palazzo molto
vecchio, in una camera piccola, ma con cucina e bagno per noi.
Quando siamo arrivati in Italia non avevamo niente, né
lavoro né abitazione. Ma abbiamo trovato dei tunisini che ci hanno aiutato a
trovare dove dormire i primi giorni a Napoli.
Il mio rapporto con l’Italia e con gli italiani è buono,
mi piace tantissimo la cucina italiana. Ma all’inizio non era così buono, è
stato un inizio un pò difficile, come per tanti di noi.
I miei connazionali hanno dei pensieri che a me non piacciono
sul futuro della Tunisia, per questo il rapporto con loro è un pò distante e
freddo.
Io non vorrei tornare in Tunisia e mio figlio Hassan ha già la doppia
cittadinanza perché è nato a Napoli.
Per il futuro lontano mi piacerebbe tantissimo che mio
figlio potesse andare all’università e laurearsi in medicina e per il futuro
piú immediato vorrei che Fatima riuscisse a guarire della
sua malattia negli occhi.
JUAN CARLOS HERNANDEZ
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